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L’automobile oltre il Covid-19: l’altro volto della pandemia

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Il timore dei contagi potrebbe rilanciare il trasporto privato.

Vendite di auto nuove in calo dell’85,4% e quelle di auto usate del 59,1%. L’andamento del mercato italiano dell’automobile nel mese di Marzo fa rabbrividire. Mai vista una cosa simile. Colpa ovviamente del Covid-19 e delle misure di restrizione conseguenti all’emergenza medica. In fortissima contrazione anche il noleggio (-88%), così come il traffico sulla rete ANAS (solo –55% perché le merci hanno continuato a circolare e, fortunatamente anche gli incidenti (– 80%) e le cosiddette “stragi sabato del sera”. L’industria dell’automobile è forse giunta al capolinea?

Forse. no. Anzi. Seconda una prima ricerca IPSOS, che ha analizzato le preferenze dei cinesi prima e dopo il blocco degli spostamenti per l’emergenza Covid-19, la pandemia potrebbe segnare invece una contrazione del

trasporto pubblico a favore di quello privato, stimolando l’industria dell’automobile e tutte le molte attività ad essa collegate.

La paura di un eventuale contagio potrebbe infatti cambiare tutto, spingendo gli utenti verso i mezzi privati, allontanandoli al trasporto pubblico dove ovviamente ci si ritrova a contatto (più o meno stretto) con estranei, come accaduto in Cina dove l’uso dell’auto privata è passato dal 34% al 66% con l’uso degli autobus crollato dal 56% al 24% e quello dei taxi sceso dal 21% al 15%.

«Superata l’emergenza, l’auto potrebbe tornare a essere il sistema di trasporto più sicuro» dice Michele Crisci, presidente di UNRAE, l’associazione dei costruttori stranieri che operano in Italia. «Se infatti il dopo-virus ci costringesse ancora per qualche mese a non abbassare la guardia, l’auto potrebbe rappresentare mezzo più sicuro perché non saremo costretti a contatti con altri. Non mi sentirei così sicuro di passare ore a bordo di un treno a stretto contatto con dei passeggeri che non conosco. Tantomeno sarei tranquillo di viaggiare in aereo».

Quando l’emergenza medica sarà rientrata, l’auto privata potrebbe essere considerata la soluzione più sicura per spostarsi n città e anche fuori, evitando treni affollati e mezzi pubblici, assicurando il necessario isolamento e distanziamento sociale. «L’auto potrebbe essere vista come una sorta di bolla pedonale, un habitat comodo, sano e sicuro» sostiene, ad esempio, Olivier Francois, responsabile del marchio Fiat a livello mondiale che da esperto di marketing deve interpretare i gusti del pubblico. «Non solo come barriera fisica o filtro del rischio di ulteriori contagi, ma anche per il progresso tecnologico su cui tutti noi vogliamo contare per aumentare la nostra sicurezza sia attiva che passiva».

 

 

 

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